Aiart (associazione cittadini mediali) esprime soddisfazione sulle “nuove barriere legislative” per bloccare i contenuti violenti e pornografici sugli smartphone dei minori. Dopo le violenze di gruppo a Palermo e a Caivano (Napoli) il Governo è al lavoro per l’introduzione di una nuova norma.
“Una nuova norma che pone al centro la tutela dei minori e che ha una valenza significativa in quanto coinvolge e rafforza una responsabilità corale”, sottolinea il presidente Giovanni Baggio. “Il valore aggiunto dovrà” comunque “essere rappresentato da una competente informazione e formazione ai media, implementandone le risorse nei principali campi operativi”.
“I casi delle violenze di gruppo a Palermo e a Caivano, da cui è partito il lavoro del Governo per l’introduzione della nuova norma – spiega Baggio –, sono emblematici di come tutti noi possiamo diventare vittime o carnefici di una vera e propria schizofrenia da social. La rete e i suoi spazi sono traslato dei nostri valori, delle nostre intenzioni e dei nostri vizi”. “Ecco perché – continua – è necessario investire in un processo educativo integrato ed efficace anche attraverso un ‘network’ capillare sul territorio che comprenda scuole, associazioni e media senza mai sottovalutare il ruolo primario della famiglia che deve risvegliare la propria responsabilità educativa anche di fronte all’invadenza dei social”.
“Formare alle relazioni – conclude il presidente dell’associazione cittadini mediali – resta senza dubbio la migliore forma di gestione, da aggiungere alle misure legislative, per contrastare un fenomeno complesso ancora caratterizzato da molti pregiudizi e inconsapevolezza”.
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“La nuova norma legittima gli sforzi dell’Aiart – che è anche componente del Consiglio nazionale degli utenti (Cnu), organismo che lavora in stretto raccordo con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – e si andrà ad aggiungere a una misura già esistente – la legge 30 aprile 2020, n. 28, in materia di ‘sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio’ – ed entro il 21 novembre prossimo, ossia entro 9 mesi dalla pubblicazione sul sito dell’Autorità della delibera AGCom 9/23, avvenuta il 21 febbraio 2023, gli operatori dovranno implementare un parental control su smartphone e siti web per impedire l’accesso ai minori a siti web o ad app che contengono materiale inappropriato per la loro età”.